Labes - testo di Riccardo Ludovici. Il fiume inquinato in piena, la plastica e tutto quello che rimane appeso tra i rami degli alberi ci devono spingere a confrontarci con il destino individuale e collettivo dell'uomo d'oggi. Ogni gesto creativo di rivolta all'indifferenza che ci circonda contribuisce al divenire della bellezza dell'umanità. La creatività costituisce un primo passo verso una dignità sociale, di rispetto, del nostro fiume, della natura. Labes in latino, la lingua del sacro fiume Tevere, significa macchia, sozzura, ma anche onta. Le macchie di colore appese sui rami, i colori impressi sulla carta-tela ci spingono, propongono di andare oltre, di non dimenticare, di essere in prima persona attori del nostro benessere personale: con i nostri comportamenti sociali e nel liberare la nostra fantasia. La mostra propone attraverso l'arte di Anna Maria Angelucci, le sue riflessioni fatte durante le passeggiate lungo le sponde del Tevere.